[wp_ulike] A due mesi dalla nascita di Matilde prendemmo l’aereo per la Sardegna, ad 8 eravamo già verso Dubai.
A 10 giorni dalla nascita di Adelaide abbiamo fatto 4 ore e mezzo di macchina per andare dai parenti in Puglia, per poi proseguire quasi senza sosta, nei mesi successivi, verso Milano, Bologna, Campania, Puglia, Toscana, ecc.
Con una buona organizzazione, un buon supporto pediatrico e tanta serenità, si può fare tutto!
Non è vero che bisogna rimanere segregati in casa e sperare che l’anno passi in fretta.
Siccome in tante mi avete esplicitato perplessità in merito, ho pensato di scrivere questo post che raccoglie segreti e suggerimenti che mi sono stati dati a suo tempo o che lessi poco prima di avere Matilde.
Informarsi un po’ e condividere strategie oltre che consigli, non costa nulla e spesso fa molto comodo.
Iniziamo dal
QUANDO
Mi dissero che era meglio aspettare almeno dieci giorni dalla nascita prima di partire. Nel caso di Adelaide li ho presi alla lettera.
I neonati infatti possono affrontare ogni tipo di viaggio, a patto che venga garantito il loro benessere. Se urgenza non c’è meglio aspettare almeno un’altra settimana, oltre i dieci giorni, in questo primissimo periodo, infatti, alcune condizioni, come un eventuale calo ponderale o la comparsa di ittero, potrebbero richiedere un monitoraggio da parte del pediatra. E a casa è sicuramente più facile tenere sotto controllo la situazione.
Se poi si tratta del primo figlio vanno messi in conto i problemi relativi all’allattamento e al sonno.
Avevo il timore dei vaccini. Non volevo coincidessero con le eventuali partenze e soprattutto temevo di partire con la bambina senza anticorpi necessari.
Ho aspettato un ciclo di vaccini per far iniziare i corsi in piscina a Matilde, per i viaggi invece mi venne detto di non sostare troppo a lungo nei posti affollati: gate, passaggio ponte, stazioni ecc. Solitamente, almeno in aeroporto, mi hanno sempre dato la precedenza quando mi vedevano con la bimba nel marsupio, soprattutto quando era di pochi mesi.
DOVE
Dove si può andare?
Non ci sono limitazioni sulla meta se non accortezze. Sicuramente vanno evitati posti a rischio malattie, dove servono vaccini specifici a cui non sempre il pediatra consiglia di sottoporre, subito, il neonato.
Inoltre il neonato che dorme ancora per la maggior parte del tempo, ha bisogno di calma e di ritmi regolari che sono probabilmente più facili da garantire in luoghi come la campagna, dove in genere c’è anche un clima temperato. Per evitare gli insetti è però preferibile escludere le zone in prossimità di stagni e stalle, dove potrebbero concentrarsi zanzare, tafani o pappataci, fastidiosi e potenziali veicoli di malattie.
Il rischio principale, per il neonato in vacanza al mare, è invece l’esposizione a temperature troppo elevate, alle quali risulta ancora molto vulnerabili, con il conseguente rischio di disidratazione. Per evitarlo basta garantire al piccolo le giuste condizioni climatiche: preferisci ambienti arieggiati ed evita di uscire nelle ore centrali della giornata.
Inoltre non sempre la spiaggia tranquilla è sinonimo di sicurezza, a me venne detto infatti di evitare luoghi troppo isolati (come pure quelli troppo affollati) e lontani dalla possibilità di raggiungere facilmente un soccorso in caso di bisogno. L’ideale è scegliere spiagge “a misura di bambino”.
Per quanto riguarda la montagna il clima solitamente è perfetto per un bambino di poche settimane, ma è meglio evitare altitudini troppo elevate (sopra i 2000-2500 metri) o soggiorni troppo brevi, che non permettano i fisiologici adattamenti richiesti dal cambio di altitudine.
Una volta in vacanza, sono sconsigliate gite e passeggiate troppo lunghe e impegnative, anche perché il neonato non ha una struttura ossea e muscolare adatta ad essere trasportato “a spalla”.
VALIGIA
L’incubo valigia mi ha tormentato spesso.
Se la meta prevede un clima caldo e soleggiato, non serve in realtà molto: indumenti chiari e leggeri, di fibre naturali, che lascino scoperti braccia e gambe, un cappellino chiaro a falda ampia per proteggere il piccolo da eventuali congiuntiviti da esposizione solare e un maglioncino in filo, contro l’umidità delle ore serali.
Utilissimi per il viaggio sono invece: le salviette imbevute e i bavaglini, detergenti antisettici per eventuali oggetti che potrebbero venire in contatto con il piccolo, una riserva di pannolini e una copertina per proteggerlo dall’aria condizionata.
Indispensabili i FARMACI.
Oltre alla classiche pomate contro gli arrossamenti della pelle e alla soluzione fisiologica per i lavaggi nasali, può essere utile portare con sé un antipiretico (come paracetamolo in gocce), anche se prima di somministrarlo occorre consultarsi con il pediatra. Io mi consiglio sempre con il medico anche prima della partenza, per eventuali consigli specifici sulla gestione del piccolo.
Se dove andate ci sono insetti è il caso di attrezzarsi con classiche zanzariere, da mettere su culle, carrozzine e possibilmente anche alle finestre.
COME
Come raggiungere la destinazione?
Ci sono varie opzioni, la più gettonata con un neonato è sicuramente la macchina. Soluzione adattissima a patto di garantire condizioni climatiche favorevoli all’interno dell’abitacolo. E quindi: meglio viaggiare nelle ore più temperate, durante le soste posizionare l’auto all’ombra e non abusare con l’aria condizionata (la temperatura non dovrebbe mai scendere sotto i 22-23°C). Non lasciare mai solo il bambino (l’interno dell’auto potrebbe scaldarsi troppo, facendolo disidratare) e prevedere una sosta ogni due ore, e ogni volta che deve essere alimentato.
**Per un viaggio in assoluta sicurezza è molto importante rispettare le regole previste dal Codice della strada: il neonato deve essere alloggiato nel suo “ovetto”, conforme alla normativa europea (in questa foto non diamo di certo l’esempio XD).
L’ovetto va fissato al sedile rispettando le regole di installazione: per esempio, fino ai 9 chili di peso del bambino, il seggiolino deve essere posto in senso contrario a quello di marcia. Il posto più sicuro è il sedile centrale posteriore, più riparato in caso di urto sia frontale che laterale: vietato invece posizionarlo sul sedile anteriore, se è presente l’airbag.
IN MERITO AI SEGGIOLINI POTETE AVERE PIÚ INFORMAZIONI CLICCANDO QUI
Alternativa valida alla macchina è il treno, rappresenta sicuramente una soluzione comoda perché c’è spazio per muoversi, per passeggiare e per collocare il passeggino o l’ovetto in caso di necessità. Inoltre, il piccolo può viaggiare in braccio alla mamma.
Per quanto riguarda l’aereo il neonato può tranquillamente viaggiare in aereo è importante però avere tutte le info a riguardo contattando la compagnia aerea per tutte le indicazioni. Una volta in volo è bene farlo succhiare spesso, per ridurre il rischio di dolore alle orecchie, soprattutto durante decollo e atterraggio. Inoltre per limitare i tempi di attesa in aeroporto fate il chek in online.
RIGUARDO AI VIAGGI IN AEREO CON BAMBINI POTETE AVERE PIÚ INFORMAZIONI CLICCANDO QUI
Mi venne consigliato di posticipare il battesimo del volo più in là possibile, perché in aereo il piccolo viene sottoposto a stress per eventuali sbalzi di temperatura, di pressione e per la presenza di luci e rumori che possono disturbarlo. Inoltre, aumenta la possibilità di contrarre infezioni respiratorie.
Ecco alcune velocissime dritte che spero vi siano utili, come lo sono state per me. Aggiungete pure quello che credete necessario, ne farò tesoro :*
3 commenti
Grazie ilaria, tante info di cui faro tesoro appen nasceRa greta <3
Non sono solita lasciare commenti ma tu mi ispiri tanta serenità e dolcezza e mi viene molto spontaneo lasciarti un messaggio. Un abbraccio
La foto di matilde neL portabagagli e impgabile <3