[wp_ulike] La regola delle 3 A: amore, attenzione, ascolto permette di creare una strada in discesa ai nostri figli.
Non nel senso di facilitargli il cammino arduo che la vita prevede, ma nel senso che fornendogli queste 3 A, mettiamo a loro disposizione i mezzi migliori e più adatti per districarsi nel complesso cammino della vita.
Questo l’incipit del discorso di Luca Mazzucchelli, lo psicologo con cui qualche giorno fa ho affrontato e sviscerato il tema del “potere di un sì” detto dai genitori ai figli.
In seguito ai risultati ottenuti da un sondaggio sottoposto a numerose mamme, si è evinto che alla domanda: “Cosa scegli se vuoi concedere qualcosa di speciale a tuo figlio?” la risposta più ricorrente è stata: “un’attività da fare insieme a sua scelta”.
Il TEMPO è quindi il dono più grande che si possa fare. Un dono emotivo.
Che i bambini apprezzano perchè in primis ne hanno bisogno.
Ragionando su questo specifico punto, lo psicologo ha sottolineato come oggigiorno, data la velocità con cui viviamo le nostre giornate, occupate incessantemente dal cellulare e da internet, la nostra attenzione come genitori sia davvero ridotta e questo i bambini lo notano.
Le RELAZIONI hanno bisogno di tempo e questo passa molto più spesso attraverso i SI che attraverso i NO.
I regali materiali rimangono l’espediente più facile e veloce, con cui cerchiamo di sopperire, in maniera poco impegnativa, a delle necessità articolate che in questi non trovano soddisfazione.
Inoltre, altra faccia della medaglia del “NO” è la motivazione intrinseca che nasconde e che dipende spesso proprio da noi.
Mazzucchelli spiegava infatti come molto spesso i “No” che diciamo sono per mantenere i figli sotto il nostro controllo, alle nostre dipendenze. Affidare i figli alla Play Station piuttosto che mandarli a giocare fuori in cortile ci sembra più sicuro.
internet è molto più safe rispetto ad un ambiente esterno
Non ci rendiamo conto che “No” del genere non sono solo errati nella loro affermazione (internet è di gran lunga più pericoloso del probabile ed eventuale sconosciuto), ma pericolosi.
Nascondono infatti l’incapacità di fare esperienza, socializzare, sbagliare e di godere degli spazi sociali. Mettiamo in pericolo la loro capacità di reagire alla vita e, cosi facendo, gli impediamo e ci impediamo di reagire alla paura e affrontarla.
Solo vivendo e sperimentando si può infatti distinguere ciò che è bene da ciò che è male.
Questo pensiero, radicato nella nostra società attuale, è il frutto di una cultura estremizzata del “NO”.
Proteggendo eccessivamente i nostri figli rischieremo di crescerli fragili e inadatti.
Ma passiamo ai “Sì” detti con consapevolezza e un pizzico di coraggio. Questi hanno molti vantaggi.
In particolare oggi ne abbiamo individuati cinque, 5 poteri che un “Sì” consapevole può far insorgere nei nostri figli:
- MIGLIORANO LA RELAZIONE -> è scientificamente provato che i “Sì” permettono al nostro corpo e alla nostra mente di predisporsi in maniera molto diversa di fronte ai fatti. I “Si”, detti nella giusta misura, incoraggiano e stimolano. Mentre i “No” sviliscono, rendono tristi, chiusi e demotivano.
- IL “SI” RINFORZA IL “NO” -> L’esempio che è stato fatto è quello di quando i bambini, poco prima di cena, chiedono qualcosa da mangiare. Lo psicologo spiegava che è possibile non dare come risposta un “No” secco ma dire un “Si” che va a rafforzare il “No” in questo caso sottinteso. Concedendogli magari due acini d’uva/uno spicchio di mela abbiamo comunque soddisfatto il loro bisogno, delimitandolo.
- PER ACCRESCERE L’AUTOSTIMA -> Mazzucchelli ha sottolineato quanto sia importante elogiare i nostri bambini quando fanno le cose fatte bene. Il riconoscimento/apprezzamento è un valore che apporta del bene a tutti, grandi e piccola. Ma in quest’ultimi va a costruire e definire la fiducia in loro stessi. Sottolineare gli sbagli, non valorizzarli significa privarli della benzina necessaria per tirare fuori la loro parte migliore.
- PER SVILUPPARE RESPONSABILITA’ E AUTONOMIA -> Il “Sì” può portare il bambino ad affrontare una criticità che sviluppa poi in responsabilità e autonomia. Esempio del gioco: Il bambino vede un gioco e vorrebbe che glielo comprassimo, allora il genitore risponde di “Sì” ma lo invita ad acquistarlo con i suoi soldi, spiegandogli che però potrebbe non convenirgli prenderlo perchè rischierebbe di sprecare il suo gruzzolo per qualcosa che poi l’annoierebbe. Questa risposta permette così al bambino di ragionare e scegliere. Se deciderà di acquistarlo verificherà lui stesso, in prima persona, quanto il genitore pronosticava e consigliava. Se invece, ragionando rifiuta di comprarlo è perchè ha fatto delle riflessioni con responsabilità.
- PER AUTOREGOLARSI ->Oscar Wilde invitava a cedere alla tentazione. Il ragionamento a priori che prevede tale affermazione è che se la cosa desiderata te la concedi, conoscendola, diventerà meno desiderabile. Proibendotela invece, diventa assolutamente irrinunciabile. I bambini devono imparare a regolare il loro livello del desiderio provando.
ci vuole sempre un’eccezione per mantenere in piedi tutta l’impalcatura
L’ incontro si è concluso sottolineando questo aspetto:
In tutte le cose che facciamo, soprattutto nel nostro ruolo di genitori, dobbiamo ricercare non la felicità, che ha una fine certa. Ma il significato.
Trovare e sottolineare il significato delle cose che facciamo e delle risposte che diamo permetterà di maturare una serenità più profonda perchè consapevole.