Mare, scoperta, viaggio, emozione, escursioni… Tutto quello che abbiamo vissuto in un posto che ci è rimasto nel cuore: Zanzibar <3
Eccomi tornata alla mia quotidianità.
L’apprezzo molto, ho piacere a riprenderne il filo.
Questa volta però avrei allungato i tempi.
Zanzibar, il Bravo Club Kiwengwa, le tante escursioni, meritavano tempi più lunghi.
Non per questo, però, ho poche cose da raccontarvi. É stata una settimana che mi riporta a casa traboccante di riflessioni e foto, molte delle quali già condivise con voi.
So che in tanti mi capite. Ho ricevuto, infatti, numerosissimi messaggi da parte di chi ci è stato e condivide con me lo stesso pensiero.
Tanti invece hanno raggiunto Zanzibar in questi giorni e prima di partire mi hanno fatto tante domande “tecniche” in merito al luogo, al villaggio, al cibo, alla profilassi…
A proposito di queste, vi rimando al post già pubblicato, con tutte le informazioni generali:
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Mentre, in questo post, proseguo nel raccontarvi la nostra esperienza.
Allacciate le cinture, ne vedrete delle belle 🙂
Il 23 luglio, giorno della nostra partenza, abbiamo festeggiato 8 anni di matrimonio.
Arrivati, dopo 10 ore di volo con lo scalo tecnico a Mombasa, siamo stati accolti in aeroporto dal bus incaricato di portarci nel villaggio.
Nei quasi 40 minuti di tragitto, lo scenario è stato complesso da osservare.
Zanzibar è una terra tanto bella, quanto povera. Non vi nego che bisogna preparare il cuore e gli occhi a questo.
Scesi dal mezzo ci siamo ritrovati in una hall meravigliosa.
Fedele alla cultura locale, il Bravo Club Kiwengwa Village ha sposato in toto le linee, gli elementi, i materiali e le fantasie di Zanzibar. Riproponendo così, in chiave molto più elegante e sontuosa, quelle che sono le caratteristiche architettoniche del posto.
Hall, sala da pranzo, bar sono, infatti, perfettamente contestualizzati.
Questo permette di sentirsi partecipi alla vita del luogo.
La prima cosa che abbiamo conosciuto, sono stati i Masai. Questi ci hanno accolti con i loro caratteristici balli e inni, per poi preoccuparsi di portarci le valigie in camera.
Arrivati in camera abbiamo trovato frutta fresca, fiori e un biglietto, in occasione del nostro anniversario.
Delle piccole e preziose attenzioni che ci hanno ricordato, piacevolmente, la nostra ricorrenza.
Sono passati pochi minuti dall’arrivo in camera alla discesa spiaggia.
La vicinanza alla enorme e comoda zona piscina e al paradisiaco mare, avevano un richiamo tale da andare oltre ogni stanchezza.
L’animazione si è subito presentata ed è stato semplice e utilissimo individuare tutti i responsabili delle varie attività. Il Bravo Bimbo, il mini club per i bambini dai 3 ai 14 anni, ha coinvolto Matilde in ogni attività, facendola affezionare alle animatrici e ai bambini partecipi.
Il Lab Sitter, del quale vi ho parlato nelle storie, è stato tra le iniziative più innovative e stimolanti a cui abbia mai assistito.
Si tratta di un laboratorio fatto da una ragazza madre lingua, tutti i giorni.
Spesso, di pomeriggio, anche i bambini del villaggio dei pescatori, che affianca il Bravo Club Kiwenga, venivano ad osservare, incuriositi, i vari laboratori.
La verità è che ci siamo subito ambientati.
Il personale del villaggio, gli animatori, i masai, i beach boys, gli zanzibarini vengono a creare un team assortito e capace di sopperire ad ogni necessità: che vada dalla semplice e preziosa compagnia, alla risposta ad alcune esigenze.
**Qui cercavamo di fare una foto ricordo noi due, ma è stato impossibile. Così abbiamo incluso anche le #pettegoleadorate 🙂
Il FENOMENO della MAREA
Approfitto ora per sfatare quello che spesso, per molti, può sembrare un minus per questo lato dell’isola: la bassa e alta marea.
Come vedete il nostro villaggio si trova ad Est dell’isola.
Tutta la costa est di Zanzibar ha un effetto marea che possiamo definire più rilevante. Citiamo alcune località: la parte est di Nungwi, Matemwe, Pwani Mchangani, Kiwengwa (la nostra zona), Pongwe, Uroa, Chwaka, Paje, Jambiani, Dongwe.
Capita, a seconda del periodo in questione (fasi lunari), che il mare abbia delle escursioni importanti del suo livello creando magicamente paesaggi completamente diversi ogni giorno alla stessa ora.
A differenza di quello che si possa pensare, questo fenomeno merita.
É un valore aggiunto al viaggio, non vi fate quindi intimorire.
Può capitare di vedere il mare sparire quasi completamente in certe zone, creando una spiaggia lunghissima e ampissima dove poter passeggiare, correre, fare partite a calcio, praticare kitesurf..
Con la bassa marea è possibile fare così lunghe passeggiate verso la barriera corallina e imbattersi in coralli, piccoli pesci e coloratissime stelle marine.
É importante, infatti, ricordarsi di portare le apposite scarpette in gomma.
E ricordate: troverete conchiglie e coralli meravigliosi ma questi NON SI POSSONO PORTARE VIA, fanno parte dell’ecosistema.
Il colore del’Oceano e della sabbia vi rimarrà impresso negli occhi a lungo e diventerà un parco giochi, molto amato dai più piccoli.
Vi avverto già che, probabilmente, al vostro ritorno peserete qualche kilo in più 🙂
Questo perché la disponibilità del cibo e la sua bontà, al villaggio Bravo Club Kiwengwa, sono notevoli.
Ogni giorno troverete dell’ottimo pesce fresco.
Lo vedrete uscire dalle acque, trasportato da un paio di orgogliosi pescatori zanzibarini.
Senza dimenticare la tanta frutta fresca ed esotica e il ricchissimo buffet, pensato dallo Chef Simone Rugiati, che vi consentirà di avere una cucina italiana a portata di Africa. Con prodotti a km 0.
Molti, durante la giornata, alternavano la mattinata in spiaggia con il pomeriggio in piscina.
Questa si affaccia proprio sul mare ed offre uno spazio molto grande e comodo, con sdraio e ombrelloni in quantità.
La realtà del villaggio non vi chiuderà tra le sue quattro mura, come molti temono.
Questo perché, all’interno del Bravo Club Kiwengwa, è possibile scegliere tra tantissime escursioni.
Così avrete chi penserà al vostro trasporto, chi vi supporterà durante la giornata per qualsiasi necessità, oltre che guide esperte che vi spiegheranno quanto ci sarà da sapere.
Noi abbiamo optato per due escursioni che consiglio vivamente:
la prima è quella a STONE TOWN
Stone Town (“città di pietra” in inglese), anche nota come Mji Mkongwe (“città vecchia” in swahili), è la parte vecchia della capitale di Zanzibar.
Si trova sulla costa occidentale di Unguja, l’isola principale dell’arcipelago di Zanzibar. ( Perchè in realtà Zanzibar è un arcipelago e l’isola che abbiamo visitato noi è Unguja)
Un tempo capitale del sultanato di Zanzibar, poi centro amministrativo coloniale durante l’occupazione britannica, e oggi sede delle istituzioni di governo dello stato semi-autonomo di Zanzibar.
Stone Town è una delle città di maggiore importanza storica dell’Africa orientale
Questa escursione vi permetterà di conoscere la parte vecchia di Zanzibar City e vi racconterà molto riguardo ad un importante passato di schiavitù, che ha caratterizzato l’isola. Prenderete contezza della tanta povertà che c’è e della profonda condivisione tra razze e religioni diverse. Quest’ultimo è uno dei motivi per i quali, Stone Town, è stata riconosciuta come patrimonio dell’UNESCO.
La seconda escursione ci ha permesso di ammirare il tramonto sul mare.
Una delle cose imperdibili dell’isola.
Il sole tramonta ad ovest e così ci siamo dovuti spostare rispetto a dove si trova il nostro villaggio. Questo però è stato un valido motivo per potersi godere il tramonto, non dalla spiaggia, ma da una tipica imbarcazione zanziberina tra canti locali e melodie italiane rivisitate. Aperitivo, bongo e convivialità tra i passeggeri hanno segnato il ricordo di quel bel pomeriggio tra le acque.
Tornati nel villaggio, le serate si concludevano con lo spettacolo organizzato, nell’anfiteatro, dall’animazione.
La stessa, ogni venerdì, organizza una veloce gita nella scuola che si trova poco distante dal Bravo Club Kiwengwa.
Questa è stata l’esperienza che mi ha segnata di più.
Il contatto con tutti quei bambini gioiosi, sorridenti e curiosi mi ha fatto riflettere su tante cose.
Prima tra tutte , la grande possibilità che ha avuto Matilde di prendere coscienza di determinate realtà.
Nonostante l’età, vi assicuro che è rimasta molto colpita, si percepisce anche dalle foto, fateci caso.
All’inizio ha avuto una reazione di smarrimento ed è andata in confusione: non capiva perché i bambini urlassero, la spingessero, l’analizzassero. Non si capacitava di come non ci fossero dei tavolini, delle seggioline e perché le bimbe avessero la testa coperta.
Ha notato le loro continue risate, l’energia e la povertà.
L’ha notate. Tutte.
Tornati a casa ha affermato: “Mamma, che bella casa che abbiamo!”
L’ho vista colpita, tanto da fare fatica a parlarne.
Cosa chiedere di più, ad un viaggio, se non darci la possibilità di tornare con una mente capace di superare dei nuovi limiti. Fossero anche relativi al saper riconoscere quanti motivi si hanno per ringraziare, quotidianamente?
Per noi Zanzibar è stato questo.
Sulla spiaggia del Bravo Club Kiwengwa è possibile fare un’altra bellissima esperienza : vedere delle piccole mandrie di Zebù, procedere tranquille tra la gente.
Ho avuto modi di dirvi che questa è stata una delle massime attrattive per Adelaide.
Come, per Matilde, l’Accademy Freedom che l’ha vista alle prese con degli aquiloni realizzati da lei, insieme agli altri bambini.
E che dire dei Masai:
La loro presenza rende davvero caratteristico il tempo speso in spiaggia.
Molti di loro fanno da limite e guardia nei confronti dei beach boys che non fanno altro che proporti di acquistare qualche loro manufatto.
Altri Masai, invece, come i beach boys, arrivano faticosamente dalla Tanzania con l’esclusivo compito di vendere.
Come vi ho fatto vedere nelle storie, hanno delle piccole “boutique” sulla spiaggia (dove dormono la notte), piene di oggetti vari che spaziano dalle tele ai braccialetti di perline.
Il Bravo Club Kiwengwa ci ha permesso di assistere a spettacoli serali dove i Masai si esibivano in marce nuziali, in canti propiziatori alla caccia e non solo. Abbiamo avuto modo di vedere, come molti di voi sanno, uno spettacolo di acrobati zanzibarini, capaci di volare e saltare come pochi al mondo.
La sera, quando il buio avanza ed è praticamente impossibile circolare per l’isola, grazie al villaggio abbiamo comunque potuto assistere a spettacoli unici e caratteristici. Una vera opportunità!
Molti zanzibarini ci hanno fatto dei doni.
Cestini realizzati con le foglie di palma, biglietti con ringraziamenti scritti in italiano, piccoli souvenirs in legno…
Quanti ricordi che riportiamo, oltre che piacevoli amicizie strette con gli animatori che sono stati davvero delle belle scoperte.
Voglio infine incoraggiare quanti hanno dubbi in merito: questo è un viaggio che con la famiglia, con i bimbi piccoli, si può affrontare tranquillamente.
Il Bravo Club vi mette a disposizione tutte le comodità necessarie.
1 commento
Perfetta sintesi di una settimana incantevole. Condivido ogni tua parola. Bravissima Ilaria!