Tornata. Sono Felice, soddisfatta e piena di cose da raccontare.
Talmente tante che non so da dove iniziare… Procedo con ordine e parto con un post che contiene le domande più frequenti e tecniche che mi avete rivolto. L’ho iniziato a scrivere durante il viaggio, in modo da velocizzare i tempi e rispondervi prima possibile.
Successivamente vi documenterò sulle tante tappe che abbiamo percorso, condividendo la mia esperienza e i consigli che ho maturato in merito 🙂
PERCHÉ LOS ANGELES?
Sia io che Nicola abbiamo sempre viaggiato molto.
Grazie a mia madre, nel corso della vita, ho visitato quasi tutte le capitali europee. Fuori dall’UE sono stata in Australia e in Thailandia e più volte in America e in Canada. Ma mai avevo messo piedi a Los Angeles. Cosa diversa per Nicola, lui ci ha vissuto diversi mesi. Aveva 18 anni quando si trasferì, dopo la maturità classica, ad Orange County per imparare la lingua, lavorando come cameriere. Successivamente ci è tornato diverse volte per lavoro. Questo infatti lo chiama spesso in America dove, come avvocato esperto nella Proprietà Intellettuale, ha diversi clienti.
Settimana prossima ripartirà alla volta di Washington, lasciandomi sola una 10ina di giorni… Io ormai ci ho fatto il callo ma sono davvero contenta per lui e per noi. Il lavoro è fondamentale, quando poi è il frutto di una passione, allora non percepirai mai fatica, ma solo il benedetto Jet Lag 🙂
Insomma Nik ha messo e mette spesso piede in America mentre io, con le #pettegoleadorate al seguito, non ho più modo di spostarmi facilmente.
Los Angeles è stata scelta come meta in primis per motivi lavorativi, Nicola aveva lì un appuntamento di lavoro. Ma essendo anche un nostro desiderio andarci un giorno insieme, abbiamo fatto in modo tale che tutto si accordasse.
Così, oltre a tanto entusiasmo, mi sono armata di pazienza….
I miei genitori hanno subito scommesso che sarei tornata più morta che viva… Ed io, come loro, non avevo dubbi in merito. Ma come perdere un’occasione così?
Dato l’ok al tutto, mi sono impegnata per 7 giorni a fare la valigia. Mi spiego: ogni giorno gli dedicavo una mezz’oretta, utile per pensare a tutto quello di cui avrei potuto avere bisogno. Inoltre, se ero fuori casa e mi veniva qualcosa in mente lo appuntavo sulle note dell’Iphone, così da premunirmene e metterla in valigia appena arrivata in casa.
CON CHE COMPAGNIA AVETE VIAGGIATO E COME HAI ORGANIZZATO IL VOLO? COME FARE PER AVERE LA CULLINA DI ADELAIDE?
Abbiamo prenotato con AliItalia e usufruito della Lounge all’andata e al ritorno. Per chi non fosse pratico è un’area che offre agli ospiti una serie innumerevole di comfort e servizi. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di splendide oasi di pace, create per garantire un maggiore riposo a chi vola spesso per lavoro, a chi effettua lunghi viaggi o a chi fa scalo in aeroporto e deve attendere alcune ore prima del volo successivo; per questo offrono poltrone e sedute più confortevoli delle tradizionali sale d’attesa e un’atmosfera tranquilla e rilassante, oltre che wifi, caricatori per cellulare, cibo e bevande, fasciatoi e spesso anche tutto ciò che è utile per il cambio pannolino, oltre a doccia con relativi saponi e creme corpo.
Un’ottima soluzione se hai la famiglia al seguito e vuoi viaggiare diminuendo lo stress e aumentando le comodità. Per Nicola, che è sempre in viaggio, la lounge ormai è una regola, che si è estesa a tutta la famiglia, soprattutto avendo due bimbe ancora piccole e con tante necessità.
La cullina, in cui avete visto riposta Adelaide in aereo, è possibile piazzarla solo nei cosiddetti Seat-com, nelle file predisposte. Tale servizio è soggetto alla disponibilità dei posti dedicati nelle prime file dell’aeromobile o nelle file più spaziose localizzate presso le uscite d’emergenza all’atto del check in. Quindi va richiesto, altrimenti rischiate di non trovarli liberi.
Ricordate bene che la culla può sostenere, in base alle varie compagnie, un peso massimo di 10-12 KG.
Il viaggio è durato ben 14 ore all’andata e 10 al ritorno.
Il peggio è stato l’andata: le bambine avrebbero dovuto dormire, abituandosi così all’orario di destinazione, ma si sono addormentate solo per un paio d’ore.
Le cose con cui mi ero equipaggiata per intrattenerle erano:
-Cibo: mele tagliate a fettine, banane, carotine (tutte riposte nei sachetti frezeer così da non avere problemi alla dogana); succhi hipper, gallette hipper; omogeneizzati per Adelaide (mentre Matilde aveva il pranzo previsto durante il volo); Zigulì oltre che qualche caramella al miele. Considerando che poi durante il volo servono acqua, bibite e cibi vari.
-Libri/ giochi: il libro di Frozen, il preferito da Matilde, che in media la intrattiene per 15 minuti. Il Tablet della Chicco, senza sim, pensato per bambini, con account distinto per genitori e figli e con una marea di attività ludiche e ricreative divertenti. Due mini Minnie rosa, come pupazzi, che vedrete nelle foto. Un bambolotto; una macchinina, che Matilde ama far scorrere sulle nostre braccia e gambe. Fondamentali poi sono stati gli auricolari che danno in aereo per guardare i cartoni, sullo schermo di cui ogni singolo sedile è dotato.
I giochi e i libri erano tutti riposti nello zainetto di Matilde, mentre il cibo e tutto quello che concerne il cambio pannolino, il cambio vestiti, cuffie e maglie per l’aria condizionata, calzetti antiscivolo, medicinali vari, bavaglini e copertine li avevo sistemati nella sacca dello YOYO, i passeggini che ci hanno accompagnato in questa avventura e l’hanno fatto in maniera formidabile. Vi parlerò anche di questi, meritano davvero!
Non pensate che Matilde ed Adelaide siano due bambine facili da intrattenere. Non sono ai limiti ma comunque spesso urlano, si strappano le cose di mano, si lamentano per la fame o la sete, chiamano “mamma” 100 volte al minuto e “papa” 100 volte all’ora… Insomma ci vuole pazienza come con tutti e anche un notevole polso di ferro.
Io sono abbastanza severa e Matilde sa che dopo un certo limite si va in bagno, dove non viene umiliata pubblicamente, ma riceve una bella strigliata da me o dal padre, che si conclude sempre con un suo : “Mamma mi vuoi bene?” ed io che rispondo “Ti adoro, sei la mia vita ma in questa cosa mi hai deluso, correggi il tiro”.
I bambini sono tutti meravigliosamente uguali, non ne esistono di perfetti, come noi genitori d’altronde. Ma questa è una storia che conosciamo bene tutti…
COME HAI ORGANIZZATO LE VALIGIE?
Avevamo davvero tante valigie, quattro da stiva e tre bagagli a mano, più due passeggini, il sacco e lo zainetto di cui vi parlavo.
Lascio sempre una valigia mezza vuota per poter riportare cose acquistate sul luogo. Quindi all’andata non abbiamo avuto problemi con i kg.
Anche perché ho organizzato gli outfit, giorno per giorno, ben chiusi nelle buste utilizzate per il sottovuoto.
Una volta arrivata è stato più semplice sistemarle. Se inoltre non ci fosse sufficiente spazio negli armadi o nei cassetti è facile riporre impilate le varie buste, già complete di tutto. Questa tecnica, per esperienza, vi dico che permette di non portare roba che rimarrà inutilizzata.
Le bimbe hanno sempre una valigia diversa dalla nostra, completamente dedicata a loro. Anche perché solo i pannolini prendono un sacco di spazio, ed io me ne porto una quantità pari a 5 al giorno, moltiplicati i giorni che stiamo fuori. Poi sul luogo possono sempre essere comprati, ma mi fido di quelli che scelgo io e all’estero non so mai quello che trovo.
Condivido poi i miei MUST HAVE per le bimbe, quando viaggiamo:
-COPERTINE
-BAVAGLINI
-CUFFIE LEGGERE
-CALZINI antiscivolo
-BEPANTHENOL per sederino arrosato
-IMPERMEABILE
-OCCHIALI DA SOLE
-BURROCACAO
-SALVIETTE UMIDIFICATE
COME VI SIETE SPOSTATI SUL POSTO?
Abbiamo affittato una macchina, abbastanza grande, all’agenzia Hertz, presente lì in aeroporto. Ci hanno prelevato con una navetta appena usciti dal terminal e così abbiamo raggiunto il parcheggio, dove ci aspettava il nostro mezzo.
La macchina é stata fondamentale perché ci ha permesso di trasportare un sacco di cose, da avere a disposizione durante la giornata, oltre che i due passeggini.
Inoltre, a mio parere, a Los Angeles risulta essere la scelta più pratica. Sebbene autobus e metro siano efficienti e capillari (a differenza di quello che la maggior parte dice o scrive) è vero però, che per raggiungere determinate mete, con i mezzi, potete arrivare ad impiegarci anche 50 min che con la macchina si riducono a 20, traffico permettendo (a Los Angeles è notevole). Noi uscivamo alle 6 del mattino e rientravamo alle 19, per evitare il caos e riuscire a fare tutto.
Con la compagnia Hertz ci siamo trovati abbastanza bene, se non fosse per una voce sulla ricevuta riguardante un’assicurazione non richiesta. Noi infatti eravamo già muniti di una “casco” per ogni evenienza. Ma sostengono di non averla messa loro arbitrariamente ed essendocene accorti alla fine, avendone usufruito, non era rimborsabile.
Quindi state ben attenti ad ogni voce che selezionate sul sito, noi tramite questo l’abbiamo prenotata, in modo tale da essere pronti per partire subito una volta arrivati.
DOVE AVETE ALLOGGIATO?
Abbiamo alloggiato in una casa, presa su Airbnb, in una zona che Nicola conosceva e che è risultata davvero strategica, perché a metà strada dalle mete preferite e ben servita, grazie alla vicinanza alla famosa università UCLA e perciò piena di giovani, studenti e famiglie.
Un elegante quartiere, con numerosi appartamenti definiti “luxury apartments”, dotati di ogni comfort: dall’aria condizionata, al terrazino con seggiole e tavolino per la colazione, alla palestra, due piscine di cui una riscaldata, parcheggio con ascensore diretto dall’appartamento… insomma tutto quello che ci serviva se non più. Letto matrimoniale King, cullina per Adelaide e una cucina super servita con tritatutto, mega frigo, microonde, forno ed ogni utensile che potete immaginare…
Mi sono sempre trovata bene con Airbnb e anche questa volta la posso annoverare tra le altre 🙂
Avendo una cucina abbiamo fatto spesso spesa. Anche se la maggior parte delle volte abbiamo mangiato fuori, la sera cercavamo di aiutarci con cibi salutari, soprattutto per far mangiare, con attenzione, le bambine.
La casa è sempre un’ottima soluzione con i piccoli al seguito, non hai orari per i pasti e qualunque esigenza, la puoi soddisfare da sola.
Se avete altre curiosità in merito non esitate a chiedere, cercherò di rispondervi quanto prima.
Presto il prossimo post 🙂
12 commenti
Ciao Ilaria, ti invidio (in senso buono) per il viaggio che hai fatto sperando che un giorno lo possa fare anche io; RIGUARDO a questo potresti dirmi più o meno la fascia di prezzo (bassa-medio-alta-altissima) PER fare un viaggio come il tuo cioè completo di tutto?
Grazie in anticipo, un bacio
Benedizioni per te e la tua famiglia❤️
Ciao Tamara! ti capisco riguardo al desiderio di andarci, era il mio anche da tanto tempo e vedrai che, come è successo a me, troverai il tempo giusto per realizzarlo.
I costi… É un aspetto difficile da definire in maniera precisa. Ogni famiglia è diversa è ha le sue priorità. Chi preferisce mangiare bene, chi volare bene, chi dormire bene… Ovviamente il “bene” si paga.
Da ragazza mi accontentavo di poco e, essendo solo io, riuscivo a rientrare in cifre modiche. Viaggiare con i bambini, invece, alza notevolmente i prezzi.
Innanzitutto sotto i due anni l’aereo non si paga, ma sopra questi, si paga o metà prezzo o prezzo intero.
Per una tratta come la nostra Roma – Los Angeles, non si scende sotto i 500 euro a persona, fino ad arrivare ai 2000 e passa. Dipende dal periodo e dalla compagnia che scegli.
Anche i bagagli hanno un costo, ogni kg in più infatti può girare intorno ai 30 euro in Italia fino ai 100 dollari all’estero…
La casa con Airbnb dipende dalla zona, dalle comodità, dai posti letto, dalle camere, dalla tipologia… É difficilissimo poterti rispondere, puoi però fare un preventivo ,inserendo le esigenze che desideri soddisfare, direttamente nel sito.
Mangiare è costoso, a meno che non vai solo nei fast food e anche quelli, tranne il MC, hanno prezzi più alti dei nostri. Avere una casa permette di fare la spesa e ridurre in parte i costi.
Visite ai musei, trasporto (mezzi o auto) e parchi divertimento hanno prezzi medio alti.
I parchi costano tanto, poi è relativo, ma non vanno sotto i 150 dollari a testa. Anche questo puoi calcolarlo direttamente dai siti relativi. CI sono poi delle offerte-pacchetti che puoi vedere direttamente lì.
Non è certo una vacanza low cost, ma è una vacanza che ha il suo perché va fatta con ponderazione. Si buttano tanti soldi inutilmente, questi, ti assicuro, sono i meglio investiti, ma tu lo sai già … 🙂
Ciao Ilaria,
che bel post…l’idea degli outfit nelle buste è geniale, mai ci avrei pensato. Ovviamente non pratichi il sottovuoto ma usi sole le buste ho capito bene?
Io con Airbnb non ho ancora capito se mi trovo male o bene…abbiamo preso una casetta al mare l’estate scorsa ed era molto carina ma molto cara, vediamo quest’anno cosa riusciremo a trovare. Un abbraccio.
manuela
Ciao Manuela, sì l’idea delle buste è comoda e pratica e sì! Hai capito bene non li metto sottovuoto, li organizzo solo all’interno di queste e potendole richiudere a mano, riesco comunque a far uscire un po’ d’aria rendendole più piatte.
Mi dispiace per l’esperienza con Airbnb, il prezzo può essere valutato al momento della prenotazione, forse l’avete presa in un momento in cui non c’era molta disponibilità trovando così una soluzione non molto soddisfacente. Devo dire che quello che cerco su Airbnb poi lo ritrovo, fedele, nella realtà. Grazie per il messaggio, ti abbraccio forte
che meraviglia ! potresti aiutarci anche con i costi? grazie
CIao ELe, ho appena risposto sotto ad una ragazza che mi ha chiesto la stessa cosa 🙂 spero in qualche maniera di esservi utile!
Che bellissimo viaggio che avete fatto!! io ho una bambina dell’età di Adelaide e tra due mesi PRENDERÀ l’aereo per la prima volta.. posso chiederti come funziona con i bagagli per i bimbi? hanno diritto ad un bagaglio a mano? e il passeggino viene imbarcato gratuitamente?
I bimbi fino a due anni non pagano. Questi devono stare in braccio dei genitori per tutto il viaggio. Poi, come scrivevo, fino a 12 kg posso avere la cullina. Ma solitamente non è molto amata.
Dopo i 2 anni si paga, a quel punto i bambini hanno diritto al bagaglio a mano e in stiva. Diventano un passeggero come chiunque altro 🙂
Poi ogni compagnia ha il suo regolamento, in linea di massima questi sono punti fermi ma, prima di partire dai un occhio al sito.
Ti abbraccio e buon viaggio!!!
Ciao Ilaria, complimenti per il viaggio e per la splendida famiglia che siete. Leggendoti mi sono un po’ immedesimata e MI chiedo come voi abbiate fatto con la rottura della routine delle bimbe! SARÀ che io ho ancora una sola figlia di quasi undici mesi e già solo spostarmi con lei ad una mezz’ora da casa è difficilissimo. Forse sbaglio perché ho assecondato troppo i suoi bisogni (a volte capricci probabilmente) e ora ho paura anche ad un weekend poco fuori città. Mia figlia è buonissima, non fraintendermi, ma abituata a stare a casa probabilmente troppo. Come hai gestito tu la cosa? E inoltre, allatti ancora Adelaide? Ho perso questo passaggio seguendoti su Instagram e sul blog.
Grazie per qualunque consiglio
Ciao Cara Silvia!
La tua domanda è più che lecita e la mia risposta non nasconde metodi vincenti.
Diciamo che, già ai tempi di Matilde, mi ripromisi che mi sarei impegnata (ma intendo proprio fisicamente) a portarla ovunque con me.
Per due motivi precisi: Non volevo che lei diventasse causa di privazioni per me (questo infatti, a lungo andare, mi avrebbe appesantita) e desideravo tanto che si abituasse a tutto e a tutti. Così mi sono armata di santa pazienza e sai come ho affrontato le prime esperienze? Con questa filosofia, ovvero: “Se esco di casa, mi ritrovo nel bel mezzo della situazione. A quel punto devo affrontarla e quindi non ho scelta, devo cavarmela per forza”.
Ti dico solo che ne abbiamo passate di tutti i colori.
Non dimenticherò mai una volta, a Milano, dove per girare una campagna con OVS, MAtilde si era fatta la cacca addosso ed era tutta completamente sporca. Avevo anche Lade con me e Nicola era indaffarato con delle persone.
Mi sono chiusa in bagno e ho iniziato a lavarla a pezzi, nel lavandino, mentre Adelaide era nel passeggino. Ho trovato un cestino dell’immondizia, con una busta nuova (per fortuna) e ci ho chiuso dentro tutti i panni puzzolenti. La cacca era arrivata fin dietro al collo.
Ho sempre con me tutto l’occorrente e, se mi dimentico qualcosa, corro subito a comprarla.
Un’altra volta eravamo a PEscara, Matilde aveva un anno. In hotel cadde dal letto, erano le 2 del mattino. Siamo corsi in ospedale e ci abbiamo passato tutta la notte praticamente. Insomma, mille accadimenti diversi. Ma quando li vivi li devi superare. Loro ti danno la forza, proprio loro che ne sono causa 🙂
Il mio consiglio è buttati!! Prendi coraggio e vedrai che si fa tutto. Spesso è più il pensiero che l’atto in se.
Io sono sempre molto stanca a fine giornata, viaggio o dove sia sia… Ma ogni volta acquisisco sicurezza e fiducia in loro e in me maggiore.
Questo a fatto si che loro diventassero sempre più malleabili e capaci di adattarsi.
Anche durante l’ultimo viaggio in America ad un certo punto, durante il volo, hanno iniziato a lamentarsi e a diventare fastidiose. Così a chi la mela a chi la tetta (si! l’allatto ancora ma ho iniziato anche il latte di proseguimento 3) sono riuscita a calmare le acque.
Ti abbraccio forte e spero di averti trasmesso un po’ di coraggio 🙂
Grazie, grazie e grazie ancora di cuore. Mi hai trasmesso tantissimo coraggio e te ne sono grata! Spero di migliorare perché spesso sono in preda allo sconforto. Ma non mollo! Un abbraccio e che Dio vi benedica ❤️
Grazie, grazie e grazie ancora di cuore. Mi hai trasmesso tantissimo coraggio e te ne sono grata! Spero di migliorare perché spesso sono in preda allo sconforto. Ma non mollo! Un abbraccio e che Dio vi benedica ❤️