Non si finisce mai d’imparare
[wp_ulike] Se questo clichè vale in tanti ambiti della nostra esistenza, a maggior ragione trova conferma nella vita da genitore.
Dubito che dopo aver esaurito il proprio compito uno si senta pienamente soddisfatto e sicuro di aver esaurito ogni dubbio in merito all’argomento figli. Non per questo però dobbiamo trascinarci avanti senza nozioni e guide che possano aiutarci a dare il meglio che possiamo ai nostri figli.
Per quanto posso cerco d’investire più tempo possibile nel documentarmi riguardo a tutto quello che gira intorno al mondo del fanciullo: metodi educativi, giochi stimolanti, libri interessanti…
La giornata passata a Roma, presso l’ Explora- il Museo dei Bambini, in compagnia di @Fisher-Price mi ha dato l’occasione di trovare risposta a tanti quesiti che mi portavo dietro da tempo. Si è trattato di un incontro speciale, aperto a tutte le mamme con bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, durante il quale ci è stata data la possibilità di confrontarci con esperti del settore in merito alla relazione che si instaura tra gioco e bambini. Abbiamo scoperto le emozioni e i pensieri che prendono vita durante questo momento speciale per loro, davvero indispensabile per la loro crescita.
Sono intervenuti
• la Dott.ssa Elena Urso, pedagogista, che ci ha parlato del punto di vista del bambino: il gioco è la sua forma naturale di relazionarsi con il mondo, non solo quello esterno, ma anche con le proprie emozioni. Ogni bambino attraverso il gioco scopre la sua interiorità.
• la Dott.ssa Cristina Liverani, ricercatrice Doxa, che invece ha analizzato il punto di vista della mamma e del papà.
Condivido qui con voi solo qualche preziosa pillola che a me è rimasta impressa. (Sono state dette davvero tante cose è quasi impossibile riportarvele tutte, ma se siete interessate e curiose è possibile VEDERE LA DIRETTA. Avrete modo anche di vedermi, visto che non mi sono trattenuta dal fare una domanda anche io 🙂
Iniziamo con la prima pillola:
1- I BAMBINI PERCEPISCONO IL NOSTRO STATO D’ANIMO
Quando giochiamo con loro DOBBIAMO DIVERTIRCI ANCHE NOI, così facendo il gioco sarà doppiamente entusiasmante e incuriosirà i nostri bimbi che saranno coinvolti dal nostro entusiasmo.
Per questo spesso i bambini si divertono di più con i nonni, questi infatti non avendo le varie ansie genitoriali, si sentono più liberi e spensierati, divertendosi così di più e trasmettendo serenità ai bambini.
2- I BAMBINI SONO ANIMISTI
Ogni singolo giocattolo ha vita. Buttare un giocattolo rotto spesso per i bambini è quasi un dramma. Primo perché il difetto del gioco è solo una variante, che non turba la loro capacità innata di adeguarsi al diverso; secondo perché è come perdere un vecchio amico, essendo animato ai loro occhi.
3- NON FORZARE IL BAMBINO ALLA CONDIVISIONE
La pedagogista Urso ci spiegava che è importante lasciare i bambini liberi di giocare come vogliono. Le forme e le modalità di gioco evolvono con la crescita del bambino e l’aspetto che dovrebbe essere sempre presente è la libertà. La libertà di sperimentare, di giocare da solo o in gruppo, di dimostrare interesse per una cosa e indifferenza per un’altra, di usare un giocattolo secondo il proprio criterio. Attraverso la libertà, avendo tutti i giochi a disposizione, imparano a scegliere.
Mi sono poi interessata alla tipologia di gioco che meglio si adatta all’età del bambino. Soprattutto per quanto riguarda i neonati.
Matilde è oramai già abbastanza autonoma nella scelta dei giochi, ma per stimolare Adelaide? Quali sono i giochi migliori per una neonata?
La dottoressa Urso ci ha spiegato che da 2 a 8 mesi, il bambino risponde agli stimoli a lui diretti e perfeziona la capacità di afferrare gli oggetti. Per questo in questa fase sonagli e oggetti da afferrare e osservare, ascoltare, mettere in bocca sono perfetti. Da qualche tempo (come avete avuto modo di vedere nelle mie storie instagram) ho preso questa palestrina musicale degli Orsetti 0+ mesi per Adelaide, ci passa davvero tanto tempo.
L’ho scelta perché ci spiegavano che in questo periodo di vita è importante incentivare l’impulso motorio.
Il fatto che i pupazzetti e i vari sonagli siano un po’ distanti dal neonato, fanno sì che questo tenti di muoversi. Adelaide dopo essersi incantata ad osservarli, inizia a mettersi in moto per afferrarli tutti, con il desiderio di portarseli alla bocca e spesso ci riesce 🙂