Aveva solo 5 anni quando, ANTONIO NOCERINO, ha iniziato a giocare in una squadra di calcio di un quartiere di Napoli.
Ad allenarla era il padre.
Antonio aveva da subito un chiaro ed evidente talento che ha seguito con passione.
Cresce così nelle giovanili della Juventus fa il suo esordio, nel settembre 2003, con la maglia dell’Avellino in Serie B.
Come chiunque ha un sogno ben chiaro nel cassetto, Antonio ha investito tutte le sue forze seguendo un percorso che l’ha visto spesso in movimento passa infatti al Genoa, poi al Catanzaro fino ad arrivare al Crotone.
La svolta avviene nel 2006, anno in cui Antonio esordisce in Serie A, per poi passare alla Juventus nel 2007.
Un anno più tardi, ti trasferisci a titolo definitivo al Palermo.
Nel 2008 viene anche convocato come fuoriquota nella Nazionale Olimpica guidata da Gigi Casiraghi, portando al braccio la fascia di capitano degli azzurri.
Ma i successi non finiscono qui, nel 2011 il Milan lo chiama a giocare in squadra.
Nel 2012 vicecampione d’Europa con la Nazionale italiana agli Europei 2012.
Fin quando poi, nel 2016, l’ex compagno di squadra ai tempi del Milan, Kakà, gli chiede di raggiungerlo a Orlando, in Florida.
Ed è solo l’anno prima, caro Antonio, che conobbi te e la tua dolce moglie Federica.
Sono rimasta subito incantata dalla vostra numerosa famiglia e, soprattutto, dal legame evidente, forte e curato che esiste tra di voi.
Sono felice di averti come ospite, oggi, nel mio salotto perché credo che tu sia un esempio di giocatore, padre e marito dedito, con passione, nella stessa misura, a tutte e tre queste dimensioni che ti riguardano.
Non dimentichiamo però che dietro ad un grande uomo, c’è sempre una grande donna. Per questo sarà inevitabile non farti domande sul forte e giovane amore che ha visto, te e Federica, convolare a nozze.
E partiamo proprio da qui:
L’amore tra te e Federica è lontano nel tempo. Vi siete conosciuti durante le medie quanto tu, correggimi se sbaglio, vivevi a Torino. Quanto è stato determinante il tuo legame con Federica ai fini del successo?
Si vivevo a Torino e giocavo nelle giovanili della Juve e per l’esattezza ci siamo conosciuti l’ultimo anno di superiori, il legame con lei è stato molto importante perché non è facile nel nostro mondo trovare una persona con gli stessi valori.
In che modi, in base alla tua esperienza, credi che una moglie possa supportare il marito nel raggiungimento dei propri obiettivi?
Come ho detto prima avere una persona con i miei stessi valori ti permette di avere un equilibrio e una stabilità tale che ti portano poi al raggiungimento dei tuoi obbiettivi e dei tuoi sogni.
Quanto sono stati determinanti i tuoi genitori nel percorso che hai affrontato? C’è qualcosa che, con il senno di poi, avresti voluto dirgli in merito a quello che sei oggi?
I miei genitori sono stati fondamentali per tutto quello che hanno fatto perché hanno sacrificato tutta la loro vita per far si che io potessi coronare il sogno di diventare calciatore appoggiandomi sempre.
L’unica cosa che gli direi è GRAZIE.
Antonio, quale credi che sia l’aspetto più bello e formativo di uno sport come il calcio?
Per quanto mi riguarda l’aspetto più bello e formativo di uno sport come il calcio deve essere il rispetto, l’educazione e l’amore per quello che si fa.
Quanto conta avere una compagna di vita che ti supporti in un lavoro, fuori dall’ordinario, come il tuo?
È molto importante, perché a mio avviso se non hai una grande donna al tuo fianco tutto diventa molto difficile e lavorativamente parlando irraggiungibile.
Qual è stato il momento più emozionante della tua vita, quello che ancora, a ripensarci, ti vengono i brividi?
La nascita dei miei 4 figli che con il loro arrivo ci hanno completamente arricchito la vita.
Vivi all’estero. È infatti in America che stanno crescendo i tuoi figli. Quali suono i vantaggi per loro lí, rispetto all’Italia?
Si viviamo in America da 4 anni e ormai si sono ambientati in maniera incredibile, parlano inglese perfettamente ed hanno la fortuna di imparare più lingue, la cosa che noto rispetto all’Italia che qui c’e’ molta meritocrazia e questa e’ la cosa che piu’ mi piace, qui se non ti impegni e lavori duro fai fatica. In America i miei figli non sono i figli di…… se non si danno da fare non arrivano da nessuna parte.
Come si fa a conciliare una vita come quella del calciatore che, spesso, ti porta distante dal tuo paese e dalla famiglia?
E’ molto difficile, pero come ho già detto prima avere una donna speciale al proprio fianco ti permette di sopperire a tutte queste mancanze.
Antonio qual è il più grande insegnamento che vuoi lasciare ai tuoi figli, sul quale non sei disposto a scendere a compromessi?
Il rispetto verso gli altri, l’educazione e aiutare sempre chi ha bisogno.
Dai un consiglio a quante mamme e papà hanno figli che desiderano fare la tua stessa carriera.
Io consiglio di appoggiarli sempre, di non stressarli mettendogli pressione e soprattutto di aiutarli nelle difficoltà a non mollare mai.
CARO ANTONIO, GRAZIE DI CUORE PER AVERCI FATTO COMPAGNIA. UN BACIO ALLA TUA DOLCE FEDE
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