Cara Cristina,
E’ un vero piacere poterti ospitare nel mio salotto virtuale e poter leggere, tutte insieme, un po’ di righe su di te, il tuo lavoro e il tuo successo.
Cristina ti fai chiamare Estetista Cinica, sei una professionista della cura del corpo e un vero e proprio fenomeno social. Hai creato il tuo business da sola, creando una vera e propria rete tra donne intessuta con la fiducia. La tua inventiva e schiettezza ti hanno aperto la strada della notorietà ma anche del successo imprenditoriale.
La tua, Cristina, è una storia di riscatto e soddisfazioni: infatti, dopo essere stata licenziata nel 2009, hai iniziato la tua carriera con un blog (estetistacinica.it), diventato poi una startup e in seguito un amatissimo marchio di prodotti skin care (VeraLab).
Sempre, nel 2009, lo stesso anno del licenziamento, hai aperto un centro estetico a Milano, BellaVera. Si tratta di uno luogo di benessere, dove poter effettuare trattamenti mirati per la cura della pelle, del corpo e del viso.
Hai avuto un successo enorme, solo nell’ultimo anno hai registrato un aumento del volume d’affari del 300% e si parla di te come di una delle nuove realtà imprenditoriali italiane più performanti.
Hai scritto un libro sulla cellulite, edito da Mondadori e tradotto in più Paesi. Sei stata, inoltre, chiamata a “Detto Fatto” per condividere i tuoi consigli e la tua esperienza con il pubblico televisivo.
Una paladina della verità in merito alle tematiche più critiche riguardanti il corpo di noi donne, fornendo un modello senza filtri e bugie assolutamente vincente e condividendo rimedi realistici, contro gli inestetismi e i segni del tempo che affliggono tutte noi.
Con il tuo cinismo, Cristina, sei riuscita a sfatare quei miti, spesso irreali, sulla bellezza delle donne e, soprattutto, sul mondo dei cosmetici.
Attualmente, sei molto presente sui social con i tuoi diversi canali: Yotube, Facebook e Instagram, oltre che il blog, e hai un pubblico appassionato e numeroso che ti segue.
Tu capisci che le cose da chiederti sono davvero tante Cristina 🙂 ma iniziamo con ordine…
CRISTINA, IL TERMINE CINICA E’ ORMAI L’AGGETTIVO CHE TI IDENTIFICA… COME L’HAI RESO TUO, COME NASCE L’IDEA DI ASSOCIARLO AL TUO ESSERE ESTETISTA?
Allora, tutto è nato con delle vignette che sono state quelle con le quali ho cominciato a stare on-line. Queste rappresentavano l’ estetista, che è un pò la mia caricatura, che dava delle risposte molto ciniche alle pazienti. E noi, all’epoca, l’abbiamo chiamata l’estetista cinica e poi, questa definizione, l’ESTETISTA CINICA, è rimasta. Il termine cinica sta a sottolineare la crudezza delle risposte che dava.
“CINICA” TI PIACE COME AGGETTIVO? TI IDENTIFICA DAVVERO?
Ma sì…ma sì, non mi dà fastidio. Mi chiedono sempre perché? Però CINICA è inteso nel senso di schietta.
CRISTINA, HAI UNA STORIA MOLTO INTERESSANTE CHE PUO’ ESSERE DI SUPPORTO A TANTI. IL LICENZIAMENTO NEL 2009 E’ STATO ACCOMPAGNATO, NELLO STESSO ANNO, DALL’ APERTURA DEL TUO CENTRO. POSSIAMO DIRE CHE E’ STATO UNO SPRONO PER TE QUESTO EPISODIO? UNA SORTA DI “CRISI-RINASCITA”?
Guarda la verità è questa. A volte la vita è più intelligente di noi, nel senso che io non avrei mai fatto l’imprenditrice.
Cioè avrei fatto la dipendente tutta la vita.
Non ho mai avuto questa velleità, io sono molto ansiosa.
Per cui, per me, il pensiero di una cosa che poteva non andare bene era notevole, non avendo alle spalle né una famiglia che mi supporti particolarmente né una situazione di tranquillità mentale tale da potermi permettere di non far andare le cose bene, anche solo per un mese..
“Se non dovesse andare bene?!” Questa era una domanda che mi tormentava.
Io da sola, quindi, di mia iniziativa, quello che ho fatto non l’avrei mai fatto. Quindi no! Non ti voglio dire che è stato uno sprono il licenziamento.
É accaduto semplicemente che mi sono trovata in una situazione in cui non avevo più un lavoro, il mercato dell’estetica in cui mi muovevo io in quel momento, viveva una crisi grossissima, ed era anche popolato di figure poco serie.
Sarà capitato anche a te, ci sono momenti in cui nei settori lavorativi girano più lestofanti che in altri.
Così mi sono detta: Se devo di nuovo dedicarmi per un tot. di anni, (avevo 35 anni) a qualcuno che poi mi da un calcio nel sedere… Io, poi, a 40-41 anni, cosa mi invento?
Era come se mi trovassi davanti ad un bivio…Nemmeno tanto un bivio… Ero praticamente costretta.
E alla fine mi son detta:
“Almeno, mettendomi in proprio, rischio sì! Di non prendere lo stipendio, però il mio impegno me lo gioco io. Invece, lavorare per qualcun altro, con la devozione con la quale mi ero spesa per queste persone, per poi essere lasciata in mezzo ad una strada …nooo, non potevo.
Questa volta la devozione la faccio fruttare per me stessa.
Io i primi anni, veramente credimi, ho veramente patito a livello di ansia, a livello di tutto tantissimo. Perché, ti ripeto, era una cosa che nemmeno immaginavo. Ma mi sono forzata, andando contro il mio istinto. Non mi era mai fregato niente di creare qualcosa di mio.
E’ stata, quindi, un pò una situazione al limite… se vogliamo intenderla così.
E’ stato così e quindi da lì la decisione. Ringraziando il fatto che la vita, a volte, è più lungimirante di noi. Nel senso che se guardo a cosa è successo dopo e penso, poi, a tutte le notti che non ho dormito…. beh…Veramente dico, ringraziamo che mi hanno lasciata a casa, che mi sono trovata in una situazione un pò così, senza via d’uscita. Però, ripeto, ci ha visto più lungo la vita che me!
CRISTINA CHE LAVORO AVRESTI VOLUTO FARE DA GRANDE? CIOE’ QUESTO MONDO ERA UN MONDO CHE GIA’ TI APPARTENEVA DA PICCOLA, CHE TI AFFASCINAVA..?
No, no. Io ci sono capitata più per caso a fare l’estetista. Mi hanno offerto questo lavoro che, da queste persone, era ben pagato e poi, sì! Mi sono appassionata facendolo. Però, in verità, no non era nei miei sogni.
Invece la parte “prodotto” sì! D’altronde chi è che da piccola non sogna di fare le creme?! Anche se, in verità, la parte prodotto è molto più.
E comunque il lavoro nel centro estetico è duro ed emotivamente pesante e questo a motivo del rapporto con la clientela. Io, infatti, dico sempre questa cosa, ovvero che secondo me c’è un limite massimo di tempo.Nel senso che, secondo me, dopo vent’anni che lavori con il pubblico o uccidi tutti o cambi professione.
Se tu pensi a quanto noi donne siamo “pesantone” quando andiamo dall’estetista. Fare il lavoro, che sia una ceretta un massaggio ecc.. É il problema minore. Il più è lo stare dietro, soprattutto in una città come Milano, ai vari capricci per gli spostamenti di orari, alle varie lamentele che dobbiamo raccogliere ogni giorno… Veramente, secondo me, dopo un tot di anni, estetiste e parrucchieri (perché l’altra grande categoria che coinvolgerei sono i parrucchieri, perché in realtà non ci va mai bene come ci fanno i capelli, se tu ci pensi) dovrebbero cambiare lavoro.
La parte, invece, di prodotto è sicuramente più divertente.
QUAL E’ L’ASPETTO CHE PIU’ TI SODDISFA DEL TUO LAVORO?
La parte prodotto mi piace da morire, faccio proprio un lavoro…bellissimo
HAI CREATO UN BRAND DI PRODOTTI TUTTO TUO. TI SEI CIRCONDATA DI UNO STAFF COSTITUITO DA MEDICI, PERSONAL TRAINER, OSTEOPATA E CHIRURGO PLASTICO… QUANTO LAVORO C’E’, QUINDI, DIETRO AD UNA LINEA DI PRODOTTI PER IL CORPO?
Ma certo, sicuramente non sono io da sola a realizzare i prodotti, però, comunque, nasce da me ogni anno l’idea sulla crema da fare.
Nel mercato beauty, chiunque ha un pò di visibilità o si mette a fare rossetti o si mette a fare skin care. Però la verità è che se la vuoi fare bene è un mercato molto aggressivo, per cui devi sapere bene qual è il prodotto da proporre, qual è la cosa che funziona per ogni tipo di pelle.
NESSUNO MEGLIO DI NOI, DONNE, SA QUANTO UN PROBLEMA FISICO POSSA RENDERCI VULNERABILI. FACCIAMO DI TUTTO PUR DI RISOLVERLO, SPENDIAMO SOLDI, E CI AFFIDIAMO TOTALMENTE A CHI CI PROMETTE DI RISOLVERE IL PROBLEMA. COME POSSIAMO DISTINGUERE, SECONDO TE, CHI MILLANTA SOLUZIONI INUTILI DA CHI CI PROPONE METODI POSSIBILI?
Ecco, qui c’è bisogno di equilibrio. Perché noi, secondo me (ed è da qua che arriva, anche un pò, il termine CINICA) siamo disposte ad arrivare a credere a delle cose che, se ti fermi un attimo a pensarci, sono assurde…Cioè adesso, può un tè farti dimagrire? A mente fredda a pensarci…può?
Però quando tu sei in una situazione in cui non ti vedi con occhi oggetti e ti reputi da rimpastare… Se uno ti arrivasse a dire: guarda mangia a testa in giù che bruci più calorie (io ho letto articoli veramente di tutti i tipi, a partire da farti la doccia fredda) tu ci crederesti.
Quindi, quello che ti voglio dire è che noi siamo un pò in quella situazione lì, ed è questo che mi disturba molto di questo settore. E” la nostra vulnerabilità che alimenta soluzioni inutili. Siamo disposte a credere a tutto.
Il consiglio è non essere vulnerabili.
Allora, dobbiamo partire dal presupposto che nasciamo con certe caratteristiche e che non è vero quello che ti fanno pensare che il corpo è una sorta di pongo che tu, puoi modellare come vuoi. Si nasce con determinate caratteristiche che sono le tue, devi imparare ad amarle. Poi sicuramente mettersi una crema, farsi un trattamento contro la cellulite aiuta. Ma non ti devi fare il trattamento contro la cellulite, per diventare un’altra persona. No no.
É qui che la vulnerabilità ti frega.
L’aspetto estetico è una componente di una persona, ma non è tutto il valore di una persona. E quando tu su quello investi e pensi che sia l’unica cosa che ti dà valore, perdi il senso.
E allora lì si, sei facilmente turlupinabile.
Ci stai tu investendo in maniera sbagliata, capisci? Se io penso alla domanda che mi fanno milioni di volte: “cosa posso fare per le smagliature?”
Sai cosa puoi fare per le smagliature? Tenertele, perché non te le toglie nemmeno la chirurgia. Ma una smagliatura, adesso, cosa cambia di te!!!
Cioè oggettivamente, adesso, una pancia con le smagliature, al netto che tu non faccia la top model, che problema potrebbe essere per te se con il corpo no ci lavori? Inoltre, anche per le modelle, lo sai benissimo anche tu che in post produzione ti levano qualunque cosa, ti levano anche la smagliature.
La percezione che tutto il mondo stia a guardare la tua smagliatura è la convinzione più comune… Vedo gente in paranoia per delle cose che gli altri nemmeno notano.
Per esempio, c’è tutta una tematica sulla cellulite che gli uomini non sanno neanche cosa sia. Fatti spiegare da un uomo cosa è la cellulite… E’ sempre e solo una questione tra donne. Però la differenza la fa, come tu, donna, ti poni tu rispetto a quella cosa. É giusto migliorare e curarsi. Però quello che io vedo, soprattutto tra le ragazze giovani, è che vogliono il corpo di qualcun altro. Non vogliono il loro corpo migliorato, vogliono proprio il corpo di un’altra persona.
E molte di queste ragazzine, che io vedo, spesso sono perfette!!! Loro però si paragonano a quella della foto di Instagram. La cosa più grave è che quella della foto su Instagram si è fotografata con la luce del Signore e quella stessa, poi, in post produzione, si è allungata le gambe e tutto il resto.
Mentre magari, la ragazzina di turno, si è guardate con la luce del camerino del negozio dei costumi, che farebbe uscire la cellulite a chiunque.
Ma poi ci sarebbe da fare tutto un discorso su Instagram. Ci sono infatti persone che, lì, le vedi in un modo e poi, dal vivo, sono tutta un’altra persona. Io ogni tanto glielo vorrei dire a queste ragazzine: “Ragazze, però, vi state facendo delle paranoie su delle persone che non esistono, che poi se le incontrare per strada non le riconoscete.” Ce ne sono alcune che sono uguali e ce ne sono altre che, sono sicura, nemmeno la loro mamma, probabilmente, le riconoscerebbe in foto.
CRISTINA, A CHI TI SEI ISPIRATA NEL TUO CAMMINO?
No, nessuno! Ti ripeto, la vita è più intelligente. Quando io ho iniziato a vendere i prodotti on-line non avevo proprio idea che sarebbe successa questa cosa. Avevo questa linea di prodotti che avevo fatto per il centro estetico, ho detto proviamo a venderla on-line. Ogni tanto mi chiedono: “ma tu avevi progettato?” “No, io non avevo progettato niente”. Sono delle cose che sono successe. Poi nelle cose io ho sempre cercato di fare il mio meglio. Ma se tu mi chiedi “c’era questo progetto?”. No, altrimenti ti racconterei una bugia.
QUALI SONO QUEI PRODOTTI DEI QUALI, OGNI DONNA, INDIPENDENTEMENTE DALLE PROPRIE CARATTERISTICHE FISICHE, NON PUO’ PROPRIO FARE A MENO?
Per noi donne, la cosa per il viso, della quale non possiamo fare a meno è un buon detergente, nel senso che lavare bene la pelle è una cosa fondamentale.
E quindi un buon detergente, ma soprattutto adatto al proprio tipo di pelle. Perché il detergente buono per me, magari per te non va bene. C’è anche questa variabile da tenere in conto. E poi, ascoltarsi e non usare quello che usa la tua vicina di casa, piuttosto che l’influencer su instagram perché, non è detto che quel prodotto possa andare bene anche per te .
Io, per esempio, per il mal di testa prendo il Moment. Ad una mia amica il Moment non le fa niente e prende l’OKI.
Stessa cosa per la pelle. La mia pelle è di un tipo, alla tua pelle, magari, le vanno bene tutti altri prodotti rispetto alla mia.
Quindi ascoltarsi e guardare cosa succede alla pelle e guardarla con oggettività. Perché se tu parti dal presupposto che quel detergente viso ti debba ringiovanire di vent’anni e la cosa poi, però, non accade, ne farai una colpa al detergente invece di pensare che è la tua aspettativa sbagliata….Bisogna avere questa idea più bilanciata.
CRISTINA, MA TU OGGI, TRA LE MILLE COSE CHE FAI, RIESCI ANCORA AD ESSERE ATTIVA NEL CENTRO? CIOE’ HAI LE TUE CLIENTI CHE CURI?
No, no. Figurati non sarebbe nemmeno possibile perché tutte vorrebbero me. No, è una situazione ingestibile. No capisci, i miei ragazzi mi dicono sempre “stai alla larga! Che poi se entri tu… Ci blocchi il lavoro!” 🙂
Cristina cara, non è che sei stata di compagnia, di più. Davvero simpaticissima. È stato un grandissimo piacere averti con noi. Grazie!
RIFERIMENTI SOCIAL DI CRISTINA FOGAZZI:
Instagram: @estetistacinica
Facebook: Estetista Cinica