Se vi dicessi che è una storia d’amore che si basa totalmente su una bugia
e vi aggiungessi che, nel mentire, l’attore protagonista, procede verso il politicamente scorretto e strumentalizza, per il solo suo puro piacere, la condizioni di paraplegico, allora probabilmente sarebbe legittimo chiedermi cosa può spingervi a guardare un film dalla trama tanto meschina?
Queste poche parole andrebbero infatti a sfatare ai vostri occhi il racconto di un amore che trasforma, nel profondo, anche gli animi più egoisti.
E non è forse questo il potere più grande che l’amore ha?
Quando poi lo si riesce a rappresentare, come fa il celebre Franck Dubosc nella veste di attore e regista, in maniera comica oltre che sentimentale, allora si crea una chiave di lettura accessibile a tutti.
Ho sempre creduto che, in ogni cosa, “l’inizio determina la fine” e che solo raramente la regola si smentisce. Ma se c’è un sentimento al mondo che stupisce per la forza che ha nel capovolgere le situazioni, questo è proprio l’amore.
Le bugie non costituiscono certamente una solida base sulla quale edificare un valido rapporto.
Ma la pazienza che mostra Florence nell’attendere la fine del rapporto, godendo giorno per giorno di quello che la situazione le offriva, è ammirevole.
Però non credo, a differenza di quanto lei afferma, che si possa godere a fondo di attimi felici se questi si palesano come falsi. Jocelyn infatti mentiva spudoratamente su tutto, senza mai dare tregua alle bugie e Florence l’ha capito subito.
A lungo andare situazioni del genere vanno degenerando e provocano solo profonde ferite in chi ha investito i propri sentimenti.
Da notare la consapevolezza che mostra Florence riguardo al comportamento di Jocelyn che riesce a tollerare senza troppe illusioni anzi, prefissandosi serenamente una fine :
“cosa farai quando si alzerà?” le chiede la sorella
“niente gli dirò addio!” risponde Florence,
Un atteggiamento che racconta di un innegabile bisogno di affetto e attenzioni che lei manifesta senza vergogna “perché è molto bello sentirsi amati o in ogni caso è bello crederci…” sempre più spesso siamo disposti a rimetterci pur di godere di qualche attimo.
Ma può un attimo sopperire alle necessità di un’intera esistenza?
Non nego infatti che all’inizio mi chiedevo dove la storia andasse a parare, ed avevo già etichettato il bel playboy come antagonista assoluto di amore e sensibilità.
Invece, alla fine, tra risate e stupore Jocelyn si è rivelato un ottimo esempio di chi, sebbene agnostico nei confronti del cuore e dei suoi sentimenti, riesce a mettersi in discussione ed aprirsi a qualcosa che va al di là di una semplice passione.
Perché in fondo quelle scarpette che il protagonista playboy disegna e produce, sono l’emblema di chi come lui vuole scappare comodamente da qualsiasi sentimento troppo coinvolgente, per non sentirsi impigliato da legami profondi. Senza rendersi conto che l’arma della bugia, che lui sguainava contro chiunque, lo arenava e soffocava molto più avidamente di quella donna, Florence, eroina romantica e lucida che segna il cuore di un seduttore impenitente fino a portarlo, sulle proprie gambe, al traguardo che vede la coppia vincente piuttosto che la solitudine estrema.