Africa, sole, mare, spezie, colori… Zanzibar
DOVE SI TROVA
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Zanzibar è una regione semi-autonoma della Tanzania,
geograficamente corrispondente all’arcipelago omonimo,
composto da due isole principali, Unguja e Pemba, e numerose isole minori.
Il nome Zanzibar (زنگبار) deriva molto probabilmente dal persiano zanj, con cui i persiani indicavano i neri;
zang-i bar significherebbe “Terra dei neri”.
Viene talvolta proposta un’altra etimologia, dall’arabo zanjabīl, che significa “zenzero”,
una delle spezie commerciate dallo Zanzibar, ma si tratta probabilmente di una paraetimologia fondata sulla sola base dell’assonanza.
CURIOSITÀ
Zanzibar è un paradiso naturale che emerge dall’Oceano Indiano, davanti alla Tanzania.
Oltre alle sue magnifiche e note bellezze naturali,
l’isola è ricca di folclore e di curiosità che catturano l’interesse dei turisti.
Stone Town ad esempio, è la città che nel 1946 diede i natali a Farrokh Bulsara,
lo straordinario artista che scelse come nome d’arte Freddie Mercury e divenne il leader della storica band dei Queen.
Numerosi fan dello scomparso cantante provenienti da tutto il mondo si recano regolarmente a Stone Town per rendergli omaggio visitando i luoghi della sua infanzia.
Ancor più curiosa è senz’altro la vicenda che vede Zanzibar Town
finire nel guinness dei primati.
Nel 1896 la città è stata infatti teatro della guerra più veloce della storia, durata 37 minuti.
Era il tempo in cui Zanzibar era sotto il dominio della corona britannica e la mattina del 25 agosto, alla morte del sultano, il successore scelto era in attesa di essere eletto.
Il cugino del successore, però, che era da anni un pretendente, con un colpo di mano si insediò nel palazzo del sultano, i autoproclamandosi sultano di Zanzibar.
La reazione britannica non si fece attendere e i residenti inglesi furono prontamente invitati per una colazione a bordo di una delle navi da guerra della Royal Navy attraccate nel porto.
Iniziò quindi un fitto bombardamento che fece a pezzi gran parte del palazzo del sultano, costringendo alla fuga e all’esilio il pretenzioso cugino.
QUANDO ANDARE
Da marzo a giugno e da novembre agli inizi di dicembre si registrano le precipitazioni più abbondanti,
per il resto a Zanzibar il tempo è piacevole e raggiunge il periodo di alta stagione tra dicembre e febbraio con temperature che raggiungono i 38-40° (ed i prezzi delle strutture ricettive che toccano il punto massimo).
Molti hotel aprono da luglio in poi, quando possono verificarsi deboli e brevi piogge e il cielo può rimanere coperto per alcune ore della giornata ma la temperatura massima si aggira sui 30° e quella dell’acqua consente di fare il bagno senza troppi problemi.
Trovandosi poco sotto la linea equatoriale, le ore diurne sono praticamente le stesse durante tutto l’anno e tra le 18:30 e le 19:30 il sole tramonta.
IL FENOMENO DELLE MAREE
Il fenomeno delle maree a Zanzibar è molto presente e caratterizza tutte le coste dell’isola anche se in misura differente.
Al nord, intorno all’estremità di Nungwi, è ridotto al minimo e si può fare il bagno in ogni ora della giornata.
In altre zone invece il livello del mare si abbassa così tanto che, quando si verifica la bassa marea, è necessario fare anche 500 metri prima di arrivare all’altezza delle caviglie.
I BEACH BOYS
Sono parte integrante dell’atmosfera di Zanzibar.
Siccome sono molto intraprendenti e stanno continuamente addosso ai turisti, in spiaggia, durante il soggiorno,
a tutela dei clienti, alcuni hotel hanno ingaggiato dei Masai provenienti dalla Tanzania, per sorvegliare le spiagge private ed impedire che gli estranei entrino nelle aree della struttura.
LA RELIGIONE
Al contrario della Tanzania, dove solo il 10% della popolazione è islamica ed il 90% cristiana, Zanzibar è prevalentemente islamica con percentuali che si rovesciano completamente.
Molti zanzibarini, specialmente i più giovani, si definiscono “musulmani moderni” e non osservano alla lettera i precetti di Maometto, ma il Paese, pur avendo uno stato laico, segue le tradizioni dell’Islam e durante il periodo del Ramadan (nel 2013 dal 9 luglio all’8 agosto) i credenti non mangiano nè bevono tra l’alba e il tramonto.
I viaggiatori indipendenti e coloro che si trovano a Stone Town devono quindi tenere presente che i ristoranti ed i locali dove si serve il cibo sono chiusi nelle ore diurne.
Inoltre, per il rispetto dei musulmani praticanti, è buona norma non mangiare nè bere in pubblico.
LA MONETA
La moneta della Tanzania, e quindi di Zanzibar, è lo scellino.
Poco più di 2500 scellini valgono circa 1 euro.
A Stone Town, la capitale, non ci sono problemi a cambiare gli euro nelle agenzie o a prelevare gli scellini dagli sportelli dei bancomat (ca. 3 in tutta la città) o cambiare i traveller’s cheque in banca.
Inoltre i venditori preferiscono i dollari o gli euro.
(**)Quando arrivate a Zanzibar è richiesta una tassa di ingresso di 50 dollari a persona. In alternativa il costo è di 50 euro! Quando andate via c’è da pagare anche una tassa di uscita di 48 dollari (o euro). Gli scellini non sono accettati.
QUALCHE TERMINE UTILE
- Jambo / ciao
- jambo bwana /ciao signore
- habari gani? /come stai?
- Nzuri sana. / Molto bene.
- Wageni / Turisti
- mwakaribishwa / benvenuti
- Zanzibar yeti / (nel)la nostra Zanzibar
- hakuna matata / non c’è nessun problema.
REGALI DALL’ITALIA
Non dimenticate di portare, con voi, una valigia piena di cancelleria, giocattoli, medicinali e/o vestiti, da regalare alla gente del luogo.
Evitate dolci e caramelle, non hanno le cure appropriate per poterne mangiare.
Tornerete con un motivo in più per sorridere, tra i tanti e, probabilmente, con un inconsolabile MAL D’AFRICA <3
Non pensate sia finita qui. Ho solo riportato informazioni utili per chi desidera essere informato, ma presto posterò le nostre foto con tanto di racconto 🙂
4 commenti
Uno dei posti che più mi porterò nel cuore..
colori meravigliosi, spiaggia bianca e morbida, persone gentili, umili e sempre sorridenti.
Certo fuori dai villaggi la povertà si vede, le case di fango, le mucche scarne, i bambini che corrono verso i turisti per avere qualcosa.. noi finita la vacanza torniamo nelle nostre case, ma tutto il vissuto e le sensazioni provate restano lì nel cuore e nella mente e lì rimangono lasciandoti addosso quella sensazione che tutti chiamano “mal d’Africa”.
Mi trovo d’accordo su tutto. Ho la testa che spesso torna lì. Il contrasto tra la bellezza e la povertà è notevole, ma ancora più notevole è come riescano ad essere loro quelli a volerti sollevare dai pensieri con i continui hakuna Matata e i splendenti sorrisi!
Cara Ilaria
Posso chiederti come è andato il volo per la più piccina? Avrei un progetto di viaggio che include un volo molto lungo e sono on dubbio per la mia più piccola che al momento avrà un anno.
Grazie
Guarda Laura, sicuramente non è semplice. Adelaide è bella energica e pesante e dovendola tenere in braccio, perché ha meno di due anni, non ti nego che mi stanco molto. Porto solitamente cosine per intrattenerla, poi molto dipende dal posto se riesci ad optare per le file che prevedono la cullina per l’infant riuscirai a conquistare più spazio e questo ha un grande vantaggio sull’umore die bambini. Mi riferisco alle prime file che non hanno sedute avanti.
Preparati ai passeggeri che sbuffano o urlano se la figlia/o è un po’ fastidiosa, purtroppo non tutti hanno la pazienza di sopportare e posso anche capire. Quando non si hanno figli è difficile capire quanto sia difficile intrattenere un bambino per tante ore in uno spazio tanto piccolo e noioso.
Se puoi opta per i viaggi di notte e in quel caso puoi pure aiutare il loro sonno con un omeopatico che mi hanno consigliato a base di melatonina. Vedrai che il tuo pediatra te lo consiglierà subito :)>3